Non c’è dubbio che il diritto di famiglia stia creando fazioni e stia dividendo le coscienze degli italiani.
Ormai sui grandi temi, come l’affidamento condiviso, si sta creando una guerra tra bande, senza controllo e senza stile.
Su una questione sono tutti d’accordo: il nostro sistema giustizia fa acqua da tutte le parti.
In questo caos giuridico-giudiziario non poteva non essere inghiottito il diritto di famiglia. Ciò è dimostrato dalla schizofrenia di continui orientamenti giurisprudenziali contrastanti tra loro, di prassi diverse a seconda del tribunale dove si opera, di differenti parametri di valutazione che rendono incerta la nostra giustizia familiare.
Non c’è dubbio. Occorre lottare per cambiare le cose.
Ciò che mi preoccupa è il clima di totale contrapposizione che si sta creando.
L’avvocatura ormai è diventata bersaglio delle peggiori invettive come se fosse l’unica e sola responsabile di tutti i mali della giustizia familiare in tema di affidamento dei minori, criteri di quantificazione degli assegni di mantenimento e di assegnazione della casa coniugale.
Alcuni accusano noi avvocati di esasperare i conflitti tra i coniugi, di giocare sulla pelle dei bambini, di voler conservare l’andazzo giudiziario esistente “per ragioni di bottega”, di essere contro la bigenitorialità e contro ogni forma di mediazione.
Troppo facile e troppo ingiusto generalizzare infangando una delle categorie professionali più affascinanti come quella degli avvocati.
Che l’avvocatura sia storicamente responsabile per via di una tuttologia imperante è certificato dalla storia, ma che le colpe della malagiustizia siano da attribuire indiscriminatamente a tutti gli avvocati è un’accusa a dir poco ridicola.
Se di colpe si deve parlare, senza per questo generalizzare, sarebbe il caso di estenderle a tutti i protagonisti del processo (magistrati, assistenti sociali, periti di ufficio, forze dell’ordine e…avvocati).
Il processo è la combinazione di tanti saperi e di tante diverse professionalità. Non è l’avvocato il deus ex machina del processo, ma soltanto il rappresentante delle parti. Le indagini e le sentenze non fanno parte del ruolo del difensore. Allora se qualcuno si diverte a subissarci di fango non risolve niente, ma semmai dimostra soltanto ignoranza e mala fede.
E di ignoranti e frustrati il nostro complicatissimo Paese ne è pieno fino al collo.
Non voglio fare una difesa corporativa della nostra categoria. Sono sempre stato aspramente critico del mondo forense italiano. Ho sempre contestato la tuttologia, gli azzeccagarbugli, l’inesistenza di una doverosa specializzazione e di un codice deontologico ad hoc dell’avvocato matrimonialista.
Non ne possiamo più di sopportare una minoranza di pseudocolleghi che tratta il diritto di famiglia con la stessa cattiveria che ci vuole per un recupero crediti o un sinistro stradale.
La mia associazione, l’AMI, che ho l’onore di presiedere, ha ultimamente inviato una lettera aperta al Presidente del CNF, Prof. Guido Alpa, attraverso la quale abbiamo proposto specifiche norme deontologiche dell’avvocato matrimonialista.
In ogni caso, stando alle statistiche giudiziarie, emerge il dato che il 70% delle separazioni sono consensuali, segnale questo di un’avvocatura italiana capace di mediare e che si distingue per senso di responsabilità e non certo per interessi di bottega. Questo dato continua a passare sotto silenzio perché è scomodo per quanti vivono solo per gettare discredito in danno dell’avvocatura.
Che ci siano le pecore nere tra gli avvocati è una realtà innegabile. Che qualcuno di noi giochi al massacro nelle procedure lo è altrettanto.
Ma da qui a fare di un’erba un fascio ce ne passa.
I mascalzoni esistono in tutte le categorie come gli azzeccagarbugli.
Ma parliamo anche una volta tanto di tanti avvocati sconosciuti, che non fanno notizia, che operano con prudenza ed umanità e che prevengono disagi e tragedie.
Tra gli avvocati ci sono quelli che hanno scelto la professione come una passione e altri come un impiego. E’ vero.
Chi ha nel proprio DNA la professione dell’avvocato riesce ad esercitare il proprio ruolo sociale al meglio. Chi ha scelto di espletare questa nobile ed affascinante professione come l’ultima spiaggia, dopo non essere riuscito a far tutt’altro, difficilmente riuscirà a dare lustro all’avvocatura. Ma ciò è comune a tutte le professioni.
L’avvocatura italiana è invece storicamente piena di grandi giuristi, intellettuali, martiri e maestri del diritto. Altro che azzeccagarbugli.
Non sarà un gruppo di frustati a buttare alle ortiche la nostra storia e il nostro prestigio.
Faccio questa analisi perché da quando esiste l’AMI, mi sono reso tristemente conto che è difficile sostenere battaglie senza farsi nemici. Non mi preoccupano i nemici, ma la loro mala fede e disonestà intellettuale.
Amo le critiche costruttive, ma detesto chi urla e chi fa il gradasso dietro una tastiera per pubblicare nella rete internet ogni scemenza possibile trincerandosi dietro le proprie sofferenze personali.
In questi anni l’AMI ha affrontato vari temi sociali di assoluta importanza.
L’AMI è un’associazione libera, apolitica e apartitica. Questa sua connotazione dà fastidio a molti.
Abbiamo parlato in un congresso di violenza intrafamiliare e ci hanno contestato di essere un’associazione femminista, abbiamo parlato di PAS e ci hanno accusato di essere in combutta con il movimento dei padri separati, ci siamo opposti al Disegno di Legge 957 ( che vuole introdurre uno stranissimo tipo di affidamento condiviso/alternato che non ha eguali nel mondo) e ci hanno accusato di essere contro la paternità, contro la bigenitorialità , contro i bambini e di far parte di una lobby antidemocratica.
Nella rete internet tra facebook e youtube, strani personaggi hanno scritto di tutto di più. Potremmo fare anche noi altrettanto, ma non ne vale la pena.
Siamo stati subissati di e-mail, alcuni sono entrati sotto mentite spoglie nelle nostre bacheche di facebook per provocarci, hanno caricato filmati contro di noi. E’ successo il finimondo. Chi sono i mandanti di questi poveracci?
Può darsi che si tratti di cani sciolti e non delle associazioni dei padri separati, ma resta il dato che nessuna di esse abbia sentito il dovere di difenderci e riconoscere il nostro sacrosanto diritto di manifestare una nostra opinione senza essere attaccati in modo così vile ed smisurato.
Ne prendo atto pur mantenendo fermo lo stile dell’AMI che è quello di rispettare le idee di tutti e utilizzarle per crescere e non per fare guerre di religione.
In tutte la manifestazioni formative di respiro nazionale l’AMI ha sempre invitato almeno un rappresentante di associazioni di padri (Quilici, Maglietta, Cardinale, Spavone etc.)
Li abbiamo trattati con tutti gli onori perché riconosciamo il loro impegno e il valore della loro testimonianza. Essi sono stati determinanti in tante battaglie e a loro va il nostro plauso.
Del pari abbiamo dato voce alle associazioni per la tutela dei diritti delle donne, altrettanto meritevoli di esprimere il loro punto di vista.
Nessun’altra associazione forense aveva avuto simili slanci. Eppure siamo diventati il bersaglio di tanti squallidi personaggi delle opposte fazioni. Entrambe ormai si distinguono per i toni sgarbati ed isterici.
Tutto ciò nel silenzio di chi avrebbe dovuto, almeno per la facciata , difenderci.
Allora ci hanno accusato di agire solo per il portafogli.
Penso che ognuno dovrebbe farsi un esame di coscienza e guardare in casa propria.
Tutte le associazioni teoricamente potrebbero agire per propri tornaconti, per creare personaggi e stelle televisive o per dare lavoro ad avvocati compiacenti.
Lasciamo perdere che è meglio.
C’è gente che è diventata famosa per certe battaglie senza le quali tornerebbe nell’anonimato. Le lobby e gli interessi di bottega potrebbero nascondersi dietro ogni sigla.
Voglio pensare invece alla buona fede di tutti in un clima disteso e di mutuo rispetto, dove la capacità di persuasione prenda il posto della violenza, dove le teorie contrapposte possano trovare punti di contatto nel quadro di una reciproca legittimazione.
Le grandi battaglie hanno bisogno di grandi protagonisti e giammai di urlatori.
Nessuno, per esempio, ha riconosciuto all’AMI il merito storico di aver fatto da sola l’inchiesta dei padri barboni in fila alle mense della Caritas. Fummo noi a farlo e non le associazioni dei padri separati. Eppure dopo questa inchiesta che ha fatto il giro del mondo, non ho ricevuto un solo “grazie” da chi avrebbe dovuto sentire il bisogno di farlo.
E’ bastato non essere d’accordo con un Disegno di legge (957) per scatenare l’inferno.
Noi non siamo avvocati di genere, non cerchiamo sinergie esclusive con nessuno, non cerchiamo clienti a senso unico.
Siamo liberi e crediamo nel valore della bigenitorialità più di tutti. Ma siamo liberi.
Ci siamo schierati a favore della mediazione familiare, abbiamo presentato uno studio per l’introduzione dei patti prematrimoniali in Italia che la Commissione Senato sta trasformando in un disegno di Legge, abbiamo strutturato un nuovo codice deontologico dell’avvocato matrimonialista, tutte riforme che vanno contro gli interessi di “bottega” dell’avvocatura.
Noi siamo soprattutto Avvocati e saremo orgogliosamente neutrali senza barricate o guerre di genere. Nessuno dei nostri iscritti potrà essere assoldato per difendere solo padri o solo madri per campare o per farsi pubblicità.
Noi difendiamo i diritti delle persone ed è questa nostra neutralità la nostra forza.
E se ciò ci mette contro i movimenti femministi o maschilisti ce ne faremo una ragione, ma andremo avanti per la nostra strada senza farci condizionare o intimidire da nessuno.
L’AMI ha dato tanto al diritto di famiglia, ha creato un nuovo modo di comunicare, ha accettato il confronto con tutti, si è battuta e si batterà sempre per i diritti civili di tutti , padri e madri, minori ed anziani.
Continueremo a difendere l’invidiato prestigio della nostra toga ed il ruolo formidabile dell’avvocato matrimonialista.
Non reagiremo mai a muso duro alle provocazioni perché il nostro intento è capire le idee di tutti e trovare le soluzioni migliori per salvaguardare i diritti di tutti.
Avv. Gian Ettore Gassani
Presidente Nazionale AMI
Carissimo Presidente,
concordo in pieno sull analisi chiara, lucida e ” in buona fede ” che ha fatto in questa lettera aperta.
Non mi dilungo ma mi lasci dire RESISTA, RESISTA la prego RESISTA anche per noi ” non famosi”, Ci dia sempre fiducia e voce.
cordiali saluti.
avv.Angela De Quattro
Buongiorno
Io dico solo una cosa , sono un papà in fase di divorzio e nn cerco chi ha colpa tra le cattegorie giudiziali MA oltre a un divorzio durato quasi 4 anni due figli da mantenere giustamente , un affitto , una nuova famiglia con altri due bambini , mi ritrovo che dovro pagare +/- 10000€ dove da tre mesi sono disoccupato.
Il mio avvocato mi ha detto : e sa entro dicembre sarebbe da saldare.
Io cosa dovvrei fare?
La verita è che solo una cosa è cambiata ed è l’affido congiunto (cmq per vederli sarrei andato contro la legge) mentre il papà se era un semplice operaio diventa un poveraccio come lo sono IO!
Sono perfettamente d’accordo con il collega Gassani : il diritto di famiglia tutti ritengono di saperlo trattare , quando – invece – occorrono specifiche capacità non solo tecnicogiuridiche , ma psicologiche. Ed altrettanto occorre nei magistrati , spesso gettati a trattare cause matrimoniali senza la dovuta preparazione psicologica, quando magari fino al giorno prima hanno trattato fallimenti o cause agrarie . E’ da una vita che affermo che occorre una specializzazione in materia , sia per gli avvocati che per i magistrati , che ora possono liberamente interregare i minori anche senza la presenza dei Legali dei genitori ed è evidente che , se chi interroga non ha le capacità psicologiche per approcciare il minore , i danni procurati possono essere gravi ed irreversibili, perchè nelle cause matrim oniali si decide il destino dei genitori e dei figli . I VERI matrimonialisti – come giustamente afferma il Colelga Giussani – non sono quelli che vanno tutti i giorni in TV ( che “hanno riscontro mediatico”) o che hanno rubriche nei più diffusi giornali, ma quelli che con pazienza (e ce ne vuole tanta !!) e con professionalità, spesso senza essere neppure pagati, si prendono in carico situazioni estremamente difficili e con minori a rischio . E pensare che ci sono avvocati (??!!) che forniscono la soluzione anche via internet ! Ben venga tutto quello che può informare le persone onde evitare che il povero coniuge chieda “un miracolo” ad un nuovo difensore , dopo essersi avvalso di uno “scalzacani” tuttologo che non ha saputo assisterlo a dovere in primo grado. Buon lavoro.
AVV. DANIELA LOSAVIO del Foro di Bologna
Personalmente apprezzo quello che state facendo, ma non è facile spiegare il tatto e l’equilibrismo a chi è giustamente arrabbiato, e vorrebbe che invece di scrivere genericamente di “colleghi mascalzoni” l’AMI facesse nomi e cognomi.
Qualunque cosa le abbiano scritto, credo che il punto principale sia che quando un sistema rovina l’infanzia a tanti bambini, provoca 100 suicidi e omicidi all’anno, non è il caso di prendersela troppo per qualche commento spiacevole su facebook: bisogna invece prendere atto che una protesta spontanea e non controllabile sta crescendo.
Eccellente ! Bravo Presidente !!! Gliele hai cantate a muso duro e senza reticenze .Sono orgoglioso di avere un presidente come te e di fare parte dell’AMI che non le manda a dire !!!!
Be no Egr, Avv. Gassani,spesso ho da Lei sentito parlare in Tv dei padri separat, delle nuove povertà ed altro…..argomenti e posizioni dal mio punto di vista molto buone…….Purtroppo avvocati malaffaristi ce ne sono molti, contrariamente ai pochi di tutto rispetto…..Ogni bambino ha diritto ad avere un papà,una mamma e 4 nonni SEMPRE e…in Italia non è così…..Associazioni di giudici ed avvocati, si sono pronunciati contro l’affido condiviso, certamente non fà bene ai genitori, sapere di andare in un tribunale ed avere già contro il proprio avvocato ma, anche tutto il sistema….è questa una realtà, oggi i papà si parlano tra di loro ed i dati reali, si possono solo truccare in TV……Sono 8 anni che non ho i miei figli, come tantissimi papà….Oggi stà emergendo un altra realtà……l’affido condiviso non è applicato nei tribunali, fatto fuori il papà e i nonni, diventa più facile togliere i figli anche alle mamme.
tutti li avvocati dovrebbero lottare affinchè nelle aule dei tribunali venga applicato il vero affido condiviso, questo mostrerebbe la veria serietà e professionalità e sopratutto l’alto valore umano nella difesa dei minori al diritto alla famiglia.
Personalmente ho avuto modo di discutere via email con Gassani e ho trovato che è una persona equilibrata, razionale e sensibile. Inoltre sono solidale con lui per il fatto di essere attaccato anch’io dagli opposti estremismi maschilisti e femministi. Come ho espresso più volte io sostengo le vittime di ingiustizie, siano esse padri e madri, e non ho posizioni pregiudizievoli. Baso le mie opinioni sui fatti e sulle carte e non su valutazioni soggettive come fanno gli psicologi e gli psichiatri. Ieri abbiamo aiutato una mamma a cui è stato sottratto il bambino con una falsa accusa di PAS e martedì accompagneremo un padre che è realmente vittima di PA (non PAS perché l’alienazione parentale è un fenomeno e non una malattia mentale). Rinnovo quindi la mia stima per l’avvocato Gassani e personalmente ci terrei che fosse presente alla manifestazione del 5 ottobre per discutere direttamente con lui senza posizioni pregiudiziali.
mi dispiacedirlo,alcuni avvocati,fomentano la situazione,portando allesasperazione ho avuto personalmente una storia terribile,ora col mio compagno stiamo vivendo anni di estorsione da parte della ex moglie è avvocato………incredibile solo noi sappiamo cio che stiamo subendo………..come faccio ad avere fiducia?