Ok del Senato al ddl sul riconoscimento dei figli naturali. L’Ami: Una conquista di civiltà giuridica e sociale.

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L’Ami (Associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani) saluta con soddisfazione  l’approvazione all’unanimità del ddl 2805, tendente ad eliminare qualsivoglia differenza tra figli legittimi e figli naturali.


 


L’avv. Gian Ettore Gassani, presidente dell’Ami, così commenta:“Si tratta di una vera e propria conquista di civiltà del nostro Paese, che in linea con le Convenzioni Internazionali sui diritti dell’uomo  e con gli artt. 2 e 3 della nostra Costituzione, spazza via in una volta millenni di inciviltà giuridica e giudiziaria, frutto di dogmi del tutto incomprensibili”.


 


E continua: “ L’Italia così si allinea all’Unione Europea ed in pratica a quasi  tutto il mondo sul piano della tutela dei figli”.


 


I dati forniti dal matrimonialista parlano chiaro: “In Italia ogni anno nascono 100.000 bambini fuori dal matrimonio, a fronte di un totale di 500.000 e le coppie di fatto sono più prolifiche di quelle tradizionali”.


 


“ Il nostro Paese sta  radicalmente cambiando la propria cultura e i propri costumi. Si calcola – afferma Gassani – che in Italia ci sia 1 milione e mezzo di coppie di fatto, la cui gran parte mette al mondo figli sulla base di una struttura famigliare identica a quella matrimoniale”.


 


“Pensare che in Italia ancora oggi i figli che nascono fuori dal matrimonio non abbiano zii o cugini e siano ancora trattati in modo diverso anche a livello giudiziario rappresenta un’onta da cancellare al più presto”.


 


E spiega: “Il varo del Tribunale della Famiglia, competente per tutte le vicende famigliari e per tutti i minori, deve rappresentare un obiettivo di primaria importanza per il nostro Paese. Restano tuttavia da tutelare i diritti delle coppie di conviventi, siano essi eterosessuali o omosessuali, che in Italia non sono riconosciute e quasi del tutto prive di tutela”.


 


L’avv. Gassani conclude con una previsione: “Se l’Italia non si adeguerà alle Convenzioni Internazionali che prevedono l’abbattimento di qualsiasi discriminazione tra le persone (per sesso, razza, orientamento sessuale), il nostro Paese rischia concretamente di uscire dall’Unione europea, che più volte ha sottolineato come l’Italia sia un Paese completamente avulso dalle conquiste di civiltà di tutto l’Occidente”.


 

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