Il genitore che parla male dell’altro, dinanzi ai figli, può subire la modifica dell’affidamento condiviso. E’ quanto sancito dalla Corte di cassazione (Sezione I civile – Sentenza 8 marzo 2013 n. 5847).
Un padre di Catania, dopo aver avuto l’affidamento dei bambini, l’assegnazione della casa coniugale e il pagamento dell’assegno da parte della ex (la quale aveva anche subito un provvedimento che ne limitava gli incontri con i figli), ha perso su tutti fronti, ed ora dovrà pagare il mantenimento, alla ex, a seguito della decisione della Corte di appello (confermata in Cassazione).
Sulla scorta di una relazione medica del servizio di psichiatria della Asl di Catania, che ha diagnosticato “una sindrome da alienazione parentale dei figli ed evidenziava il danno irreparabile da essi subito per la privazione del rapporto con la madre” , i giudici di secondo grado hanno ribaltato la sentenza del Tribunale. Dalla relazione è inoltre emerso che il padre poneva in essere “la reiterata condotta ostruzionistica al fine di ostacolare in ogni modo gli incontri dei figli con la madre” e che, tutto ciò, ha determinato“un giudizio negativo circa le attitudini genitoriali”.
Avv. Claudio Sansò
Coordinatore Nazionale AMI
Presidente AMI SALERNO
Ma che sono bravi. A me è successo che la madre ha convinto mio figlio di tre anni a non andare con il padre per due anni, come mai la Corte d’appello ha fatto orecchio da mercante ed a oggi non si è pronunciata? Occorre il mitra. Parlo di Catanzaro.