Spese voluttuarie non riducono la necessità del mantenimento
Niente sconti sull’assegno di divorzio anche se il papà si mostra generoso con i figli tanto da regalare il motorino e versare una paghetta settimanale. La Cassazione sottolinea che l’assegno di mantenimento non ammette surrogati e l’obbligo non viene meno anche se si provvede a soddisfare le spese voluttuarie o straordinarie dei ragazzi. E se papà non versa secondo le scadenze stabilite dal giudice della separazione, la condanna per aver privato la famiglia dei mezzi di sussistenza è garantita. E i giudici della sesta sezione penale della Corte hanno infatti confermato la pena di 3 mesi di reclusione (con il beneficio della sospensione) e di 300 euro di multa nei confronti di un siciliano che per altre due anni ha “dimenticato” di versare alla ex moglie l’assegno di mantenimento mostrandosi però sempre pronto a mettere mano al portafogli quando si trattava di spese per la figlia minore. Invano il papà ha sottolineato prima al tribunale di Ragusa poi alla Corte d’appello di Catania e infine alla Cassazione che lui alla figlia non ha mai fatto mancare nulla. Perfino il motorino le aveva regalato e anche alle spese mediche e a quelle dei libri di studio pensava. E visto che l’assegno di mantenimento era stato fissato in favore della figlia, questa la linea difensiva, che differenza c’era se i soldi arrivavano sotto forma di regali o fatture pagate invece che con un assegno mensile? Ma la sentenza 29459 ha ricordato quanto già sostenuto diverse volte in passato dalla Suprema Corte: un conto sono le spese voluttuarie e quelle straordinarie, altra cosa è “l’obbligo di sostentamento” vero e proprio. Per la serie: inutile tentare di fare i furbi.
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