Non mi era mai capitato di provare tanta vergogna per il mio essere uomo.
E credo che questo sentimento sia comune a tanti in questo momento.
Negli ultimi giorni la “mattanza” di donne ha superato ogni limite.
Uno stalker, pluridenunciato e rinviato a giudizio, ha assassinato a distanza di undici ore le sue due vittime; un fidanzato ha assassinato la sua ex fidanzata di appena 16 anni e così altre tragedie soprattutto nel civilissimo nord.
E noi uomini voltiamo la faccia dall’altra parte. Siamo complici silenti di una strage senza senso e senza fine e sguazziamo nella comoda rassegnazione.
Perché non cerchiamo di cambiare la cultura maschile che vede nella donna un oggetto di proprietà?
Non basta fare la conta delle donne uccise per parlare di un fenomeno indegno di un Paese civile e democratico, quale evidentemente non siamo.
Sono convinto che il codice penale possa fare poco per arginare l’ignoranza di noi maschi.
Assistiamo alla morte di tante mogli, madri, sorelle e fidanzate, senza muovere un dito, senza farci sentire, senza scendere in piazza e dire “BASTA”.
Aspettiamo, forse, che sia una nostra figlia a morire così per mano di un vigliacco per accorgersi di quanto l’ignoranza possa uccidere? Non mi preoccupa solo chi uccide ma soprattutto la “cultura” che arma la mano del maschio ……
Avv. Gian Ettore Gassani
Presidente Nazionale AMI
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