Avvocati matrimonialisti, in Italia gli ex coniugi sono soli
ROMA – La conflittualità in famiglia, come quella che nasce in occasione delle separazioni, e’ all’origine in Italia di circa 200 omicidi l’anno. Nel 75% dei casi, le vittime sono donne, nel 12% bambini, nella restante percentuale uomini. Atti violenti e distruttivi – come quello avvenuto nel bresciano dove un padre ha ucciso prima la figlia di appena tre anni e poi si e’ suicidato – non sono purtroppo un fatto isolato. Sono la conferma – spiega Gian Ettore Gassani, presidente dell’Associazione avvocati matrimonialisti – ”del disagio psicologico presente al momento di una separazione e che dovrebbe essere intercettato e prevenuto con adeguati sostegni psicologici e con la mediazione familiare. Interventi diffusi in molti paesi, soprattutto anglosassoni, ed invece assenti in Italia. Da noi si parla da tanti anni di mediazione familiare ma e’ ancora un servizio inesistente, le persone sono sole. Ecco che poi le tragedie sono inevitabili”.
”I primi sei mesi della separazione e post-separazione – aggiunge l’avvocato – sono quelli più a rischio per persone il cui controllo psicologico non e’ stabile. Episodi violenti sono frequenti, si va dalle percosse alle lesioni fino ai gesti estremi. Nelle procedure di separazione aspre e’ necessario il sostegno psicologico e in Italia non c’e’, i coniugi che si separano sono lasciati soli. Non basta la sentenza di un giudice per ricominciare una nuova vita, bisogna fermarsi ed ascoltare le persone, capire cosa succede”.
”Quando c’e’ una separazione – aggiunge l’esperto – le persone vanno prese in carico dallo psicologo e soprattutto va considerato il rischio di conflittualità”. Per Gassani, ”una riforma del diritto familiare dovrà prevedere forme di sostegno psicologico e di mediazione familiare nelle separazioni, ”l’ unico modo per evitare e prevenire le tragedie”.
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E’ davvero destabilizzante come individuo e come operatore del settore venire a conoscenza di episodi cosi drammatici che, purtroppo, occupano sempre più spesso la cronoca quotidiana. Si ha la sensazione, però, che il tutto passi inosservato, quasi come se non si trattasse di gesti di tale efferatezza, dettati dalla disperazione, dalla solitudine, dall’impotenza e dalla rabbia di chi non riesce ad elaborare il lutto che segue ad una separazione coniugale e vive un legame di tipo disperante. Ammiro da sempre il lavoro dell’Avv. Gassani e la sua sensibilità nei confronti delle problematiche aventi ad oggetto il Diritto di Famiglia ed auspico anch’io un’imminente riforma che dia la possibilità di valorizzare e potenziare professioni “fantasma” come quella del mediatore familiare, il cui intervento risulta fondamentale nel contesto delle separazioni. E’ indispensabile, a mio avviso, seminare proprio una cultura della mediazione familiare, ancora sconosciuta in Italia e soprattutto lontana anni luce dalle aule di tribunale dove, il cinismo e gli astuti calcoli matematici, la fanno da padrone!!!