Le indagini della Procura della Repubblica di Taranto in ordine al movente intrafamiliare da cui è scaturita la morte violenta di Sara Scazzi, dimostrano ancora una volta la terribile realtà delle violenze che si consumano nell’ambito familiare (non necessariamente quelle tra moglie e marito). “Esse testimoniano, mai come in questi ultimi periodi, la crisi degli affetti e dei rapporti tra persone della stessa famiglia” dice il presidente nazionale dell’Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, avv. Gian Ettore Gassani. “Le rivalità, le gelosie, i vuoti spiriti di competizione – continua – sono spesso alla base di fatti di sangue spesso efferati nelle modalità di esecuzione. Tra le peggiori tragedie familiari vanno annoverate quelle scaturite da futili motivi o da questioni legate all’eredità”.
“In Italia occorre distinguere tra le violenze che si consumano nell’ambito del singolo nucleo familiare da quelle esplose nella famiglia in senso lato (entro il quarto grado di parentela). Le carte processuali dimostrano quanto spesso, in ordine alle violenze consumate nella cerchia dei parenti, si realizzino fenomeno di connivenza ed omertà da parte di soggetti estranei alle violenze stesse. In tema di reati a sfondo sessuale è statisticamente dimostrato che almeno nel 40% dei casi il marito o la moglie coprono e tollerano le malefatte del coniuge a danno dei parenti abusati, figli e nipoti compresi. Per alcuni coniugi prevale l’interesse a conservare l’unità familiare piuttosto che quello ad interrompere la violenza. Occorre una politica seria di sensibilizzazione che miri a combattere ogni sorta di omertà e complicità, frutto di una sottocultura del tutto trasversale che riguarda, da nord a sud, tutti i ceti sociali”.
Il presidente Gassani conclude: “E’ indubbio che la sovraesposizione mass mediatica della terribile vicenda della povera Sara Scazzi abbia contribuito in maniera determinante a fare luce, sebbene parzialmente, su un dramma intrafamiliare che altrimenti sarebbe rimasto del tutto irrisolto come tanti altri. Esistono tante tragedie simili a quelle di Sara che non hanno portato alla identificazione dei presunti responsabili e sono migliaia i minori che in Italia ogni anno spariscono senza lasciare traccia si sé”.
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SECONDO ME DIMOSTRA SOLO CHE DOPO ESSERCI MESSI A DISQUISIRE DI BECCARI MONTESQUIE E ALTRI ABBIAMO PERSO IL TEMPO, TUTTO IL GARANTISMO CHE VUOI, A NON TROVARE QUATTRO CAVALLI PER SQUARTARE QUELLA M. IN MEZZO A UNA STRADA COME SI MERITA….SEI VERSIONI E QUELL’ALTRO MALEINCAVATO DEL PM SOLO PERCHE’ MAI NESSUNO LO POTRà CONDANNARE O PROCEDERE CONTRO DI LUI PERCHE’ COME SI SA SONO UNA COSA AL CSM PEZZI GROSSI E ALTI PAPAVERI DELL’OLIMPO GIUDIZIARIO GIURISDIZIONALELO PROTEGGE….
Mi auguro vivamente che tragedie come quelle si Sarah riescano quantomeno a smuovere le acque soprattuutto in quelle famiglie dove silenzio e omertà sono al primo posto rispetto al dovere di parlare ed ascoltare i propri figli.