Kosovara 15enne rapita da famiglia rom
E’ stata portata a forza dal Kosovo in Toscana per un matrimonio combinato che si è trasformato in un incubo fatto di violenze fisiche, psicologiche e sessuali. Un blitz al campo nomadi di Coltano della squadra mobile di Pisa ha permesso alla 15enne di tornare finalmente libera. I suoi genitori l’avevano promessa in sposa al primogenito di una famiglia rom in cambio di denaro. I rom però l’hanno rapita prima che compisse i 18 anni. Cinque gli arresti.
Il matrimonio doveva infatti avvenire al raggiungimento della maggiore età da parte della ragazza. Invece la famiglia rom ha subito portato via la giovane dal Kosovo in auto, costringendola per strada a tingersi i capelli, mettere delle lenti a contatto colorate agli occhi e vestire un abito da sposa nel bagno di un autogrill.
Poi, appena arrivata al campo nomadi di Coltano, fra Pisa e Livorno, la ragazza è stata costretta alle nozze con il primogenito della famiglia rom. Da quel momento la 15enne è stata sottoposta a violenze di ogni genere, sia fisiche che sessuali. Nel frattempo, però, la famiglia di origine della ragazza ha denunciato il sequestro della figlia.
Cinque persone, tre donne e due uomini nomadi di etnia rom, da tempo residenti nella provincia di Pisa, sono stati arrestati con l’accusa di tratta di persone, riduzione in schiavitù e violenza sessuale. Inoltre gli investigatori sono in attesa del pronunciamento del tribunale minorile sulla richiesta di arresto anche per il giovane marito della giovane.
Come riporta il quotidiano Il Tirreno la nonna, capo della famiglia rom, è Nebehat Hamiti, 53 anni, e abita a Gello di Pontedera nel Podere Cincinnati; il padre è Riza Haliti, la madre Ibadet Dibrani: tutti e due hanno 33 anni; gli zii sono Erizon Mahmuti, 38 anni, e la moglie Vjolca Dibrani, 37.