Gassani: “Strana decisione, punisce l’infedeltà coniugale virtuale mentre oltre il 50% dei tradimenti reali non è sanzionato”.
Il principio sancito nella recente sentenza n. 22677 della Corte di Cassazione ha colpito l’opinione pubblica anglosassone. Alcuni tra i maggiori organi di informazione britannici hanno approfondito l’argomento relativo alla sentenza di dichiarazione di nullità ecclesiastica dei matrimoni “inficiati dalla teorizzazione della infedeltà e delle coppie aperte” delibata in Italia attraverso ratifica della Cassazione, raccogliendo il parere dell’avv. Gian Ettore Gassani, presidente nazionale Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani. L’argomento è stato affrontato nell’odierna edizione del The Guardian e dalla BBC World: “La sentenza della Suprema Corte è sicuramente un precedente giurisprudenziale importante perché ratifica una decisione del Tribunale ecclesiastico che punisce il cosiddetto ‘processo alle intenzioni’. In buona sostanza – ha detto Gassani – la Suprema Corte di Cassazione avalla il principio secondo cui laddove un coniuge dichiari di preferire la cosiddetta ‘coppia aperta’, anche senza consumare l’infedeltà, pregiudichi il rapporto fiduciario tra gli sposi tanto da giustificare, addirittura, la dichiarazione di nullità del matrimonio per ‘riserva mentale’. La delibazione di tale sentenza ecclesiastica, da parte dei giudici della Suprema Corte, si pone in contrasto con i consolidati orientamenti giurisprudenziali italiani secondo cui l’infedeltà coniugale (quella realmente consumata) può essere sanzionata soltanto a condizione che essa sia la causa e non la conseguenza di una crisi già in atto del matrimonio. Di fatto oltre la metà delle infedeltà consumate non viene sanzionata dai giudici italiani proprio per le ragioni di cui sopra: risulta infatti difficile provare il nesso di causalità tra l’infedeltà coniugale e la collocazione cronologica della crisi”. Il nostro sistema codicistico – ha continuato Gassani – sta cedendo il passo ad una nuova cultura giudiziaria caratterizzata dalle più svariate interpretazioni dei giudici di merito e di legittimità che stanno disorientando gli operatori del diritto sul piano della prevedibilità dei provvedimenti giurisdizionali”.
Alla domanda dei giornalisti inglesi di conoscere se il provvedimento della Corte di Cassazione fosse dipeso da una radicata cultura cattolica nel nostro Paese, l’avvocato Gassani ha risposto: “L’Italia resta un Paese profondamente cattolico; indipendentemente da ciò i giudici italiani tendono a ratificare gran parte dei principi dei loro colleghi ecclesiastici”.
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s**** simili li teniamo solo da queste parti…percio’ il mondo intero guarda a noi…facciamo meraviglia..siamo straordinari….a prescindere che l’avete creato voi questo principio perche’ non esiste( e non puo’ esistere in nessun ordinamento scritto positivo ..italico o internazionale)sanzionata l’intenzione…..rileggetevi a parte i libri un’altra volta ma soprattutto “psicopatologia della vita quotidiana di freud e se trovate il tempo andate dallo psicoanalista..e’ una ..suprema corbelleria….CONVINCETEVENE……