Per ben quattro coppie su dieci il matrimonio si è concluso in tribunale. La freddezza dei numeri fotografa (ancora una volta) un aumento delle separazioni. Erano poco meno del 30% rispetto alle nozze celebrate, appena un anno fa. Senza contare le unioni che anche lo stato ha riconosciuto come definitivamente concluse. In questo caso, i rapporti di forza sono all’incirca di uno a cinque (il totale nazionale è di 216 ogni mille matrimoni). La strada scelta in prevalenza è quella della fine di comune accordo: le consensuali sono circa il 70% di tutte le separazioni. Quanto ai tempi, l’attesa per una separazione giudiziale (quando non c’è l’accordo tra i coniugi) si aggira sui due anni.
I toni e le situazioni sono diverse sul territorio. Più in generale, la tenuta sembra essere maggiore al Sud. Vittima della sindrome da matrimonio sono soprattutto le coppie liguri: ben 514 su mille matrimoni imboccano la strada per diventare ex. Tendenza molto simile anche in Friuli Venezia Giulia, dove addirittura c’è la cifra tonda: per il 50% scatta l’«arrivederci, amore ciao». Frase molto meno pronunciata in Calabria, la regione con il rapporto più basso sia di separazioni (174 su mille nozze) che di divorzi (84).
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