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“Fino ad oggi – continua – la giurisprudenza, sia di merito che di legittimità, aveva tutelato ad oltranza i diritti dei figli legittimi in tema di assegno di mantenimento a nulla rilevando la nascita dei figli naturali. Il principio di civiltà giuridica oggi sancito dalla Suprema Corte non può che essere accolto quindi positivamente in una società complessa come la nostra, in cui ogni anno nascono 100 mila figli naturali a fronte dei 500 mila neonati totali. Da sempre, infatti, gli assegni di mantenimento per i figli legittimi sono stati intoccabili anche se veniva provato in giudizio che i redditi del genitore, obbligato al mantenimento, non erano sufficienti a mantenere i figli nati a seguito di una nuova relazione sentimentale. La sentenza della Suprema Corte di Cassazione sicuramente rappresenta l’ultima spallata alle discriminazioni in danno dei figli naturali ed apre nuovi scenari giudiziari e culturali in Italia”.