IL Sole24ORE – Le unioni civili che l’Italia non vuole regolare rischiano di bussare presto alle porte dei tribunali italiani. Se, infatti, andranno in porto le due proposte di regolamento Ue sulla giurisdizione, la legge applicabile e l’esecuzione delle decisioni in materia di regimi patrimoniali per le coppie “miste”, anche l’Italia (se uno dei due partner è italiano o se la coppia straniera ha beni e interessi nel nostro paese) dovrà riconoscere e applicare quanto stabilito dal giudice estero. Non solo se la coppia è tradizionalmente unita nel vincolo del matrimonio. Ma anche in tutti i casi di unioni civili riconosciute, inclusi Pacs e registrazioni equivalenti, ormai regolamentate in 14 paesi membri.
Insomma, se non il legislatore almeno il giudice nazionale potrebbe misurarsi prima del previsto con l’esecutività di norme che riguardano famiglie che l’Italia non riconosce. La Commissione lascia ampio spazio alla volontà delle parti per i rapporti patrimoniali tra coniugi e invece sceglie la legge dello Stato in cui è stata registrata l’unione per i partner registrati. Possibilità di ostruzionismo da parte degli Stati? Ben poche. A meno che la separazione internazionale non alteri l’ordine pubblico.
Fonte: Il Sole24ORE
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