Caro Marino,
questa è l’ ultima replica alle Tue repliche. Te lo prometto, mi fermo qui.
Sai che amo il confronto diretto e che anche il mio peggior nemico non potrà non riconoscermi almeno il merito di accettare sempre il contraddittorio con tutti mettendoci la faccia ed evitando di starmene chiuso nel mio fortino.
Non sono affatto conservatore come Tu sostieni. Forse sei troppo rivoluzionario Tu (e la storia ci insegna che questo non è sempre un bene).
Sei Tu che tra le varie riforme vuoi cambiare anche il titolo degli avvocati al femminile.
Posso concederTi il gallone di aspirante giurista, ma non di Direttore dell’Accademia della Crusca…
In ogni caso il termine “avvocata”, da secoli attribuito alla Madonna, è la prova del nove che non hai mai messo piede in tribunale.
Dai filmati di cui Ti parlavo nella mia precedente replica, Tu avevi insinuato che fossero state le varie associazioni forensi (e non) ad essersi irritualmente autoinvitate per l’audizione in Senato. Adesso almeno sai che non è così.
In ogni caso l’audizione al Senato, su un argomento di primaria importanza come l’affidamento condiviso, non è paragonabile alla domanda di concorso di un usciere. Me lo concedi almeno questo?
Anzi mi dispiace rilevare che Tu non abbia lottato e protestato con pari tenacia affinché
Noi Ti invitiamo ovunque e Tu che fai, ci vuoi tenere fuori?
Al di là della questione burocratica che Tu strumentalmente sollevi con argomenti da romanzo giallo, credo che il Senato abbia fatto bene a sentire tutte le campane.
Nessuno utilizza il Tuo titolo di laureato in fisica per metterTi il bavaglio e delegittimarTi. Sei invitato ovunque a dire
Sei Tu che delegittimi i giuristi sottolineandone pericolosamente atteggiamenti di totale malafede. Non girare la frittata, caro Marino. Sei Tu che vuoi mettere il bavaglio a noi, semmai.
Sono convinto che se io partecipassi da autodidatta ad un congresso di esperti in fisica e apostrofassi questi ultimi come Tu fai con noi, come minimo i Tuoi colleghi mi prenderebbero a calci nel sedere.
Non è stato felice il Tuo passaggio velenoso quando hai liquidato l’esperienza e la competenza dell’avvocato in miserrimi trucchetti di cancelleria.
Non intendo spendere una sola parola sul fascino del ruolo sociale e processuale dell’avvocato a confutazione di queste Tue affermazioni.
Però Ti invito a stare nel mio studio al mio fianco per una settimana…sentirne di tutti i colori fino a tarda sera, osservare tutti i colpi di scena, e poi seguirmi in udienza in tribunale. Poi mi dirai se la teoria è uguale alla pratica.
Lo sai che esistono varie tipologie di clienti e che per ognuna di esse occorre un approccio specifico? Sai quante volte capita che un avvocato vero debba rinunciare ad un incarico a causa di proposte indecenti del cliente? Sai quante volte un cliente non dice la verità?
La mancata previsione della mediazione familiare ha consegnato agli addetti ai lavori una patata bollente.
E mentre Tu stappavi lo champagne dopo il varo della legge Paniz, noi altri in questi ultimi cinque anni abbiamo dovuto fare una corsa ad ostacoli per interpretarla e gestirla.
La mancata previsione di una collocazione stabile dei figli è stata una scelleratezza giuridica senza pari.
Come e cosa avrebbero dovuto fare i giudici dinanzi ad una legge generica e lacunosa che non chiariva il luogo in cui il minore sarebbe rimasto a vivere almeno dal punto di vista amministrativo? Quale sarebbe stata la residenza di quest’ultimo? Bene ha fatto la giurisprudenza, in assenza di norme precise e logiche, a correre ai ripari e stabilire il principio della collocazione stabile del minore (presente in tutto il mondo).
Altra questione sono i nostalgici dell’affidamento monogenitoriale che hanno tradito lo spirito della legge, che ho sempre aspramente condannato.
Te lo dico, senza atteggiamenti ambigui, pur sapendo che per “i Talebani del condiviso” questa mia affermazione suona come una bestemmia o un attacco alla bigenitorialità, ai bambini e ai diritti dell’uomo.
La mancata introduzione di un percorso di mediazione familiare ante causam (obbligatorio) ha determinato solo squassi e ha attribuito ai giuristi compiti non consoni alla propria formazione professionale.
Pensavamo forse che in soli cinque anni avremmo potuto cambiare la mentalità sociale e giudiziaria di un popolo rigidamente legato alle sue incrostazioni culturali e famoso nel mondo per il suo storico tasso di litigiosità esasperata?
L’Italia detiene il record mondiale di cause civili.
Dalle statistiche ufficiali si evince che i conflitti coniugali sono aumentati a dismisura proprio dopo il varo della Legge 54/06.
Non credi che sia stato chiedere troppo ai giuristi, in questi soli cinque anni, di cambiare le cose? E non credi che sia stato eccessivo pensare che tutti i mali del diritto di famiglia e disapplicazione del condiviso sia stata solo colpa dei Tuoi “rivali”?
Non Ti voglio anticipare i contenuti del mio libro (“I Perplessi Sposi”), ma posso dirTi che per due coniugi che si odiano a morte ( e sono troppi) non c’è prestampato che tenga dopo una vergognosa manciata di minuti di una udienza presidenziale. Il mio è un saggio amaro,nonostante il titolo ironico, ma spiega cosa succede in tribunale tutti i giorni.
Anche il più onesto degli avvocati e il più preparato dei magistrati non sono in grado di gestire da soli conflitti eterni e imporre una condivisione di un percorso educativo dei figli a due coniugi che si comportano come bestie feroci (ne basta uno per fare la guerra…).
Tutti dovremmo passarci la mano sulla coscienza, dal legislatore agli avvocati e magistrati per passare un po’ a tutti quanti gli altri.
Odio la cultura dei capri espiatori e degli scaricabarile…!
Lo sai che il 90% delle separazioni e divorzi è gestito da avvocati e magistrati generalisti? Eppure i peggiori attacchi sono diretti agli esperti in materia. Non trovi che questa sia una forzatura?
Ti faresti operare al cuore da un ortopedico? E se l’operazione avesse esiti nefasti cosa faresti? Diresti che i cardiochirurghi sono scarsi?
Si continua a fare confusione sui valori dell’affidamento condiviso e soprattutto tanta pericolosa demagogia.
La scivolosità del diritto di famiglia ha bisogno di uomini che non facciano delle proprie certezze il proprio cavallo di battaglia e/o l’alibi per demonizzare gli “avversari” come accade nelle dittature dove chi la pensa diversamente è ritenuto un pazzo o un venduto.
Io vivo nelle mie angoscianti incertezze e so che la strada è ancora lunga per portare a termine la rivoluzione di cui Tu a torto Ti senti l’unico promotore.
Le rivoluzioni hanno tempi e modi. Sono come una corsa ad ostacoli. Se vuoi vincere devi superarli tutti.
Le prime impellenti riforme devono riguardare la creazione di nuovi tribunali ad hoc, l’introduzione della specializzazione degli addetti ai lavori, una nuova deontologia professionale.
Non puoi costruire niente senza aver gettato le basi.
È questa la prova della Tua incompetenza dal punto di vista pratico e strategico.
Se non cambi scenario, se non riqualifichi tutte le professionalità che a vario titolo si occupano di diritto di famiglia e delle persone, se non introduci prima della causa scienze come la mediazione familiare, non arriveremo da nessuna parte e autorizzeremo la giurisprudenza a sostituirsi al legislatore.
Quindi lottiamo tutti per cambiare lo scenario, dopo aver individuato le priorità, e poi vedrai che ogni obiettivo sarà possibile.
Sono rammaricato della Tua impossibilità di partecipare al nostro prossimo convegno di Roma.
In quell’occasione, come ben sai, parleremo del nostro progetto di modifica della Legge 54/06 che è ancora “top secret”.
Tu non ci volevi in Senato, noi Ti vogliamo per l’ennesima volta tra noi con l’affetto e la stima di sempre.
Un abbraccio
Gian Ettore GASSANI
Non posso trattenermi nel lodare lo scritto dell’Avv. Gassani. Immagino quanto sia difficile operare con famiglie dove vi sono problematiche diverse.
Vero che la legge Legge 54/06 ha creato l’aumento di litigi. Infatti nell 2006 rimasi pensierosa riguardo alla sua applicazione, quando c’è forte conflitto e voglia di rivalsa (anche da parte di uno). A volte c’è veramente un genitore dannoso per la cura dei figli e, solo persone specializzate possono valutare il caso, a favore dei minori.
Danni maggiori sono stati creati da avvocati non specializzati in questa materia. Spesso, sono avvocati penalisti a gestire il tutto. Il mio caso calza a pennello, dal momento che la mia separazione, poteva essere chiusa in due mesi ma protratta 6 anni per sobillazione alla guerra della controparte assistito da avv. penalista!
Denunce e false accuse da rendere l’esistenza un vero calvario. Non reggendo il tutto, esaperata, ho dovuto fare esposti su come veniva gestita la separazione, implorando pure l’intervento del Presidente del Tribunle, con vari scritti…
Chiederei di trattare le separazioni in modo più delicato con esito meno lento dove le coppie non ne escano sfinite e, di valutare l’ascolto dei minori da persone competenti i quali potrebbero dare una giusta visione della vita familiare, delle loro esigenze ed aspirazioni, facendo rispettare il loro diritto di ascolto, in modo particolare quando viene richiesto da loro stessi.
Allego uno dei miei Esposti in Procura del 2009, in modo da chiarire alle persone che giudicano, l’importanza di un avvocato familiarista.(Sentenza emessa nel 2011 con penali ancora in corso e dilapidazione di circa 30.000, sentenza a favore mia e dei figli, grazie ai numerosi scritti in Tribunale ed ascolto, tramite ass. sociali dei figli nel ott 2010!)
ILL.MO PROCURATORE DELLA REPUBBLICA
ESPONGO QUANTO SEGUE
Sono una donna di 44 anni, …….., madre di due figli di 13 e 17 anni.
Vi chiederei gentilmente di prendere in considerazione il mio scritto sicuramente accorciato, ma per denunciare il sistema giudiziario che sta distruggendo la mia famiglia.
Sono totalmente esausta da una separazione giudiziale dove, citata dal marito sono stata continuamente umiliata e mai tutelata dai legali interpellati e tanto meno dal Magistrato.
Io ed i ragazzi abbiamo subito forti maltrattamenti psicologici, ma nonostante ciò ho fatto l’impossibile per mantenere un rapporto dignitoso con il padre dei loro figli sperando che il buon senso avrebbe prevalso per il benessere dei ragazzi i quali già troppo provati da frasi tipo”mamma vi voleva ammazzare”, “mamma non vi voleva quando siete nati”, etc.. necessitavano serenità e due genitori maturi da vivere per il loro benessere.
Mi aspettavo legali preparati su un tema così delicato “famiglia”, invece ho assistito solo a sobillazione alla guerra.
Capisco e leggo di mariti che dimenticano il loro ruolo ma non accetto di aver subito una dilapidazione economica di 15.000 euro per difendermi da accuse false.
Il primo legale Avv. ………., dal quale mi ha inviata un’amica vedendomi con ematoma all’occhio causato da una porta sbattuta sul viso dal marito (di fronte la figlia), dopo un incontro, senza neppure averle conferito il mandato, invia lettera di separazione al marito senza il mio consenso. Più volte le ho domandato di intervenire scusandosi per il disguido, ho compilato un esposto all’ordine degli avvocati ma nulla da fare, ricevo lettera che non si sarebbe presentata per tentata conciliazione. Esausta ho pagato 600 euro per un semplice incontro!!
Mi rivolgo al giudice di pace e questa mi risponde: lei è una pasticciona, non doveva lasciare quell’avvocato, quello che ha interpellato ora le costerà ancora di più.
Questa lettera di mia richiesta di separazione mi è stata svolazzata dalla controparte ad ogni udienza: ero la classica moglie che sbatteva il marito fuori casa e lo accusava di maltrattamenti! I maltrattamenti li ho subiti invece per anni ma, non l’ho mai sbattuto fuori casa, anzi desideravo una separazione ragionevole che tutelasse i ragazzi.
Da anni subivo un marito prepotente ma il nuovo legale invece di credere alla mia versione mi invitava ad accettare il termine per lasciare la casa coniugale e termine per trovare lavoro. Mi sentivo disperata, questi termini, dopo aver dedicato tutta la mia vita alla famiglia mi facevano sentire uno straccetto usa e getta, sentendomi ancora dire dal mio legale avv. ……. il quale mi invitava ad accettare le condizioni del marito, lasciare la casa coniugale e accettare la data dicembre 2007 come termine per trovare lavoro, avrei altrimenti rischiato l’ intervento degli assistenti sociali! Sono sempre stata una persona stimata per il ruolo di madre e donna e spesso chiedevo all’avvocato se era corrotto.
Morale, ricevo lettera la quale avvisava che il marito mi citava in giudiziale. Da quel giorno la mia vita è cambiata, attacchi di panico e pianti per dover mettere la nostra al giudizio di un Giudice! Inutili sono stati gli innumerevoli tentativi di accordo con il marito dal momento che l’avv. …….. nel suo studio con le parti presenti non faceva latro che provocarmi dicendomi di essere una persona che molla tutto a metà e l’avv. …… permetteva queste provocazioni.
Il ruolo dei legali in ambito familiare dovrebbero tentare la conciliazione invece di sobillare la guerra!
Mi rivolgo ad un avvocato donna, avv. ……, nella speranza di sua maggiore comprensione, , saldando il conto di 3.000 euro per le chiacchiere fatte con il legale …….., senza conoscere minimamente i miei diritti!
Di fronte al Giudice presidenziale il marito denuncia assegno falso e con il suo stipendio mensile di circa 2500 euro, ne dichiara 1800. Trovo tutto ciò ridicolo, un legale che permette ad un dipendente di dichiarare il falso quando bastava richiedere una semplice dichiarazione dei redditi.
Nelle memorie sono stata descritta come una poco di buono, due amanti ed uno in camera da letto con i figli presenti in casa, una persona che trascorre il tempo a spasso e tante altre falsità.
Qui continua il mio calvario, il nuovo legale, avv. ……. mi informa di avere sostenuto un incontro con il Giudice e l’avvocato del marito, avv. ………. e, di “partire male” perché il Giudice (donna) non mi aveva presa in simpatia!!!!!
Allucinante, se non mi aveva presa in simpatia, sarà forse perché non sono stata descritta dal mio difensore in modo corretto?
Così è stato, alla prima udienza il magistrato non ci ha ascoltati, senza neppure farci accomodare, invita i legali a metterci d’accordo dicendo di essere poco retribuita e di non volere perdere tempo in queste storie.
Ad ogni udienza prima di entrare nell’aula del Giudice venivo provocata da marito e suo legale avv. ……, con queste frasi: lei è una che molla tutto a metà, lei voleva uccidere i figli con la bombola del gas, lei rifiuta ogni lavoro, è lei che ha sbattuto il marito fuori di casa…
Entravo nell’aula del Giudice e questa senza mai sentire le mie ragioni mi zittiva dicendomi di parlare troppo (il mio legale non apriva mai bocca), mi invitava a rifarmi una vita, di comperarmi una borsetta, di farmi un viaggio, affermando anche che mio marito aveva fatto bene a lasciare la casa coniugale 3 volte!
Ero riuscita ad accennare che i ragazzi soffrivano la situazione creata, che faticavo a trovare un part-time per seguire i ragazzi. Il padre affermava che le attività sportive non sono indispensabili per i ragazzi e, la giudice, invece di intervenire a loro favore mi rimproverava che magari stressavo i figli!
Avevo chiesto mediazione familiare al magistrato e la risposta è stata: IO NON FACCIO QUESTE COSE!
L’avv. ……….. mi invitava a lasciare la casa ed i figli al padre, ed io le accennavo dei problemi che questi avevano da anni con il genitore il quale li stressava di continuo con le sue pressioni psicologiche ed urla tra le mura domestiche. Continuavo a consigliare di ascoltare i ragazzi e di essere disposta ad ogni azione, anche lasciare casa e figli al padre, perché non fosse contraria ai loro interessi accennando che i figli avrebbero sofferto molto questa decisione. Lei mi rispondeva: ma signora, mi faccia il piacere, si figuri se i ragazzi soffrono!
Si, avrebbero sofferto di questa decisione della quale avevo anche chiesto consiglio alla psicologa infantile, Dott. B….. la quale sentita la storia affermò che avrebbero i ragazzi avrebbero subito un abbandono dall’unica persona veramente interessata a loro.
Mi consigliò di non soffrire le continue umiliazioni da parte del marito, come scrivere sull’assegno “per mantenimento” in modo da umiliarmi al prelievo della somma e, di cercare di portare avanti la cura dei ragazzi seguendoli con amore senza sentirmi una nullità per non avere attività lavorativa.
Questo sarebbe stato possibile se non fossi stata dilapidata economicamente da spese giudiziarie le quali mi hanno fatto prelevare elevate somme da conto e quindi obbligata ad accettare lavori saltuari, senza la minima collaborazione del marito e senza aiuto di familiari mi sottoponevo ad eccessivo stress lasciando all’improvviso i ragazzi senza l’appoggio di un adulto per le loro necessità.
Le sofferenze non sono visibili perché mi sono completamente annullata come persona purché non venisse rivoluzionata la loro vita. I figli sono eccellenti a scuola e nell’ambito sociale, benché abbiano vissuto per tre anni con una madre descritta pazza che VOLEVA UCCIDERLI!
Mai sentivo parlare dei ragazzi, quali fossero le loro esigenze, o se c’erano sofferenze.
Fosse stata vera la mia pazzia, chi ha tutelato questi minorenni? Il marito che denuncia fatti così gravi, mi abbandona lasciandomi completamente sola nell’accudirli?
Questi minorenni sarebbero stati a rischio per ben tre anni con una madre che voleva ucciderli senza alcun intervento del avv. ……… e ……..!
Riguardo il Giudice, dovrebbe decidere della fragilità dei membri della mia famiglia e sanzionarla, comprendendola, a favore dei ‘minori’.
‘Chiedo di non restare indifferente alla fragilità dell’intimo mondo familiare’.
‘C’è una fragilità della coppia di cui il giudice non può non tener conto nelle sue decisioni’.
‘Per le decisioni del giudice in fatti di giustizia minorile è necessaria una conoscenza profonda della realtà fragile della famiglia’.
‘Bisogna sperimentare mezzi e strumenti per far superare il peso del vivere alle famiglie’.
‘Bisogna offrire un sostegno alla fragilità delle famiglie ad evitare silenziose sofferenze che possono sfociare in eventi clamorosi’.
‘La famiglia va messa in grado di accudire al meglio i figli mettendole a disposizione opportunità reali e risorse sostitutive della potestà genitoriale il più possibile temporanee e limitate nel tempo’.
A giugno 2008, prima di una ennesima udienza,le troppe provocazioni, mi hanno portata a scattare in modo nervoso chiedendo agli avvocati di cessare di rovinare la mia famiglia con questa sobillazione alla guerra affermando che io vivevo per i ragazzi loro invece per distruggerli!
(prima di presenziare davanti al magistrato) Ho chiesto al mio legale chi stava difendendo vedendola sempre zitta e molto favorevole al comportamento del marito.
Ho chiesto all’avv. ………… se sosteneva le mie parti o quelle del marito e se credeva alle accuse che mi stavano facendo e la sua risposta è stata: NON SO PIU’ A CHI CREDERE!
Io la pago e le non sa piu’ a chi credere?
Questo mi è costato il suo ritiro del mandato ed una parcella di 7000 euro!
Mio figlio 17enne stanco di vedermi arrivare ogni volta disperata ha chiesto di accompagnarmi dal legale per spiegare il comportamento del padre, forse sperando di far luce sulla situazione familiare ed in un appoggio del legale. Questa urlando dice al ragazzo: lo sai che figura si è fatta tua madre in tribunale? Ha fatto ridere tutti! E lei signora, passi meno tempo su internet!
Alla mia richiesta di pagare la parcella restante di 5.000 euro dilazionata in 5 mesi, l’avv. …… mi risponde in modo arrogante: lei i soldi li ha e me li darà subito.
Così ho fatto, non avendo attività lavorativa ho venduto azioni bancarie, senza essere a quel tempo a conoscenza che averi dovuto ritirarle il mandato e chiedere di essere risarcita per il suo infedele patrocinio!
Stanchissima, mi sono rivolta ad un legale della città, avv. …………., senza più la forza di raccontare la mia storia, spiego le ingiustizie subite e questa si stupiva di non essere informata della differenza di un penale ad un civile e sembrava veramente convinta di prendere le mie difese.
Dopo aver avuto incontri con magistrato e legale, mi fa capire che ormai la frittata è fatta! Bisogna chiudere e basta perché il magistrato “ha il dente avvelenato” con la sottoscritta.
Ho incominciato a consultare il fascicolo di separazione per capire cosa stesse succedendo.
Nel fascicolo era presente lettera di separazione inviata dall’avv. ……… al marito (da me mai richiesta) e denuncie che, garantisco false nei miei confronti stilate dall’avv. …….., una cartella clinica del figlio Edoardo il quale avevo chiesto incontro nel 2009 con la psicologa infantile, Dott. B……, per suo problema temporaneo e risolto in breve tempo. Tale cartella intendeva dimostrare il mio squilibrio mentale di cui sono sempre stata accusata dal marito anche di fronte ai figli.
Questa cartella è mai stata letta da nessuno! Se così fosse stato, da parte del Giudice e avvocato difensore avrebbero capito il disagio familiare che causava il marito già in tempo precedente alla separazione e nulla sarebbe emerso sulla mia instabilità mentale.
Sono tre anni che mi sto difendendo da accuse pesanti sulla mia persona e, probabilmente, nessuno capisce il danno irreversibile che questo causerà sulla mia persona e di conseguenza sui figli.
Ho scritto al Procuratore precedente, al presidente del tribunale ma nessun accenno di novità.
Anzi, dopo aver scritto al presidente rischio di farmi ritirare il mandato dal nuovo legale.
Mi ritengo una cittadina onesta e ritengo vergognoso aver subito tre anni di martirio per voler tutelare i RAGAZZII!
Sono stata da psicologhe infantili per capire come recuperare il rapporto dei figli con il padre, ambedue mi hanno consigliato di non insistere e di non mandarli più. Da Febbraio 2008 dopo una lite con schiaffo al figlio da parte del padre, i ragazzi si rifiutano di frequentarlo.
Udienza il 28 ottobre alla quale temo di non arrivarci.
Perché un cittadino non ha armi per difendersi, non riesco a denunciare per infedele patrocinio questa “casta” protetta senza controllo sul loro operato.
Penso di inviare lo scritto a Strasburgo all’u.e per descrivere come sia vergogno il sistema Italiano!
Le procedure della giustizia sono lunghissime e violente. Il cittadino comune non crede che siano violente, e si sbaglia. Si sbaglia perché si vuole sbagliare, perché non ha il coraggio di guardare, perché vilmente volta lo sguardo. Almeno fino al giorno in cui non sarà preso di mira. E la lentezza dei procedimenti è già una condanna, subita da migliaia di innocenti.
Fino l’anno scorso, quando ero ancora in forma, spesso venivo selezionata per attività lavorative interessanti, le quali richiedevano la mia assenza giornaliera e spesso corsi di alcuni giorni a Milano.
Ad ogni richiesta di collaborazione del marito per i ragazzi venivo derisa: chi mi ha sbattuto fuori casa? Arrangiati e non rompere i c….. ,se mi chiamassero per un lavoro distante da casa, mica verrei a telefonare a te!
Forse non riuscirò a descrivere la mia sofferenza di donna che negli ultimi anni desiderava entrare nel mondo del lavoro ed il marito lo impediva con tutti i mezzi ma, al momento a lui utile, mi pone termine per trovare occupazione lasciandomi completamente sola nella gestione familiare ed in più a conoscenza dei miei problemi salutari. Purtroppo 7 g.g al mese sopportavo dolori mestruali debilitanti ed a settembre ho subito esportazione l’utero sperando di ritrovare forza ed energia.
Durante i giorni dell’ intervento chirurgico, i ragazzi sono rimasti soli senza neppure una telefonata da parte del padre il quale era stato avvisato tramite raccomandata e risposto di essere in ferie in quel periodo.
Ho dovuto così provvedere ad un elenco di amicizie per garantire loro sorveglianza!
Ricordo che mentre la sottoscritta si priva di ogni svago e necessità personali per la cura della famiglia, il marito, soddisfa ogni sua esigenza sentimentale e di svago senza interessarsi dei bisogni dei figli.
Non credo più nella giustizia, non so più quali valori trasmettere ai ragazzi vedendo che l’ipocrisia, la falsità e la crudeltà prevale sulle persone oneste ed ora forse veramente sfinita spesso accenno ai ragazzi di voler andarmene consapevole di causare loro ulteriore sofferenza.
Ill.mo Procuratore, le chiedo gentilmente di intervenire in modo da evitare tanta sofferenza alle famiglie con minori e di trattare le separazioni con più delicatezza e professionalità in ambito “famiglia”.
I ragazzi hanno richiesto spesso di essere ascoltati ma questo gli è stato negato come è stata negata mediazione familiare alla sottoscritta nella speranza di fare luce sui maltrattamenti subiti.
…..,..2009
Distinti saluti.