(Adnkronos) – La casa coniugale, se piccola e non “agevolmente divisibile”, non puo’ essere divisa tra ex coniugi. Parola di Cassazione che ha restituito la casa coniugale ad una donna sarda, P.V., che si era vista costretta, in sede di separazione, a dividere l’ex nido d’amore con l’ex coniuge G.C. su disposizione della Corte d’appello di Sassari. Secondo la Suprema Corte “non puo’ disporsi l’assegnazione parziale della casa coniugale, a meno che l’unita’ immobiliare in contestazione sia del tutto autonoma e distinta da quella destinata ad abitazione della famiglia”.
In pratica, la Cassazione chiarisce che e’ fuori discussione il fatto di costringere a vivere sotto lo stesso tetto una ex coppia se la dimora in questione e’ angusta. Diverso invece il discorso se l’abitazione “ecceda per estensione le esigenze della famiglia e sia agevolmente divisibile”. Nel caso in questione, P. V., una volta separatasi dal coniuge, si era vista assegnare interamente la casa coniugale dal Tribunale di Nuoro, gennaio 2004, salvo poi vedersi costretta a dividerla con l’ex che, su disposizione della Corte d’appello di Cagliari due anni dopo, aveva continuato ad abitare l’appartamento sottostante collegato a quello abitato dalla ex.
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io purtroppo, avvocato e persona offesa del reato di cui all’art. 572 c.p., sono costretta a vivere nella casa coniugale divisa arbitrariamente dal mio ex marito, anch’esso avvocato. Casa divisa senza D.I.A. e senza autorizzazione dell’Autorità giudiziaria. Paradossalmente quindi abito accanto al mio aggressore. In attesa che vi sia una risposta giudiziaria più incisiva rispetto al rinvio a giudizio già disposto.
Mi dareste notizie in merito Claudio.rocca@hotmail.it
Cosa vuole sapere esattamente?