“Negli ultimi cinque anni in Italia sono diminuite del 30% le cause di separazione e divorzio che hanno come oggetto le infedeltà coniugali”. Tale dato emerge dal Centro Studi dell’AMI (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani) ed è diffuso dal presidente avv. Gian Ettore Gassani.
“Questo trend – spiega il matrimonialista – non significa che i tradimenti siano diminuiti, anzi si calcola che solo tre coppie su dieci siano fedeli, quanto piuttosto è indice di una sorta di supina accettazione o rassegnazione di molti coniugi italiani rispetto all’ “evento infedeltà”, ritenuto quasi inevitabile dopo molti anni di matrimonio”.
E, sulla scorta di numeri e percentuali, l’avv. Gassani precisa: “I mariti tradiscono più delle mogli. Su 100 infedeltà nel 55% dei casi è l’uomo a tradire, nel 45% lo fa la donna. E’ evidente che i costumi degli italiani siano profondamente cambiati negli ultimi decenni. Eppure solo nel 1981 fu abrogato il delitto d’onore. Si tradisce di più nelle grandi città, ma anche la provincia è cambiata e il numero delle infedeltà è in forte ascesa. Che la famiglia italiana sia in crisi è certificato dalle statistiche ufficiali:in media si consumano ogni anno 85.000 separazioni e 54.000 divorzi, mentre è calato vertiginosamente il numero dei matrimoni, che nel 1972 sono stati 420.000 contro i 210.000 del 2010”.
Tuttavia – afferma l’avv. Gassani – emergono crisi coniugali che non sfociano in divorzi, pur essendo caratterizzate da continui tradimenti: sono i cosiddetti “separati in casa”, un vero e proprio esercito di coniugi italiani che alla lunga diventano coinquilini dello stesso appartamento”.
da cui la nascita di siti di incontri extraconiugali come gleeden per l’infedeltà discreta. Credo che oggi come ieri le infedeltà esistano e si accettino sempre di più perché forte è la consapevolezza che non si può rimanere insieme alla stessa persona per una vita intera senza mai sentire attrazione per un’altra persona. Delle volte meglio è salvaguardare il proprio amore concedendosi una breve distrazione.
Mi chiedevo se esistono dati che consentono di valutare il “gradimento” (o il minor danno) dei figli, anche rispetto alle fasce d’età, di coppie separate in casa, rispetto alla separazione vera e propria.