(Adnkronos) – Decisa ad abbandonare la casa e’ tornata nell’appartamento per prendere i figli, ma dei bambini non c’era piu’ traccia. A prelevarli era stato il marito, poco prima. Anni di minacce e di percosse, quelle che la vittima una ragazza di 30 anni, era costretta a subire. L’epilogo venerdi’ scorso, quando l’uomo, dopo l’ennesima sfuriata, ha accusato la donna di tradimento e ha iniziato a colpirla.
Al tentativo di chiedere aiuto, l’uomo le ha strappato il telefono dalle mani e ha iniziato a mettere a soqquadro l’appartamento. La donna, approfittando di un attimo di distrazione del marito, e’ riuscita a fuggire con i figli mettendosi al sicuro nell’appartamento di alcuni conoscenti e ha chiamato il 113. Agli agenti del Commissariato Tivoli, diretto da Giancarlo Sant’Elia, arrivati immediatamente nell’appartamento di via Enrico Fermi, la donna ha trovato il coraggio di raccontare tutti gli abusi subiti, mai denunciati per paura di ritorsioni del marito nei confronti dei loro tre figli. Dopo qualche minuto il marito ha raggiunto di nuovo la moglie nell’appartamento. Alla richiesta di spiegazioni da parte degli agenti non solo ha giustificato l’episodio come una banale lite di coppia, ma ha addirittura continuato a minacciare la compagna che non avrebbe piu’ rivisto i figli.
L’uomo ha iniziato ad inveire anche contro gli agenti spintonandoli. Dopo averlo bloccato, gli operatori lo hanno indotto a riportare subito a casa i tre bambini consegnati poco prima nella mani della madre. Accompagnato presso gli uffici del commissariato, G.M., e’ stato arrestato per lesioni personali, maltrattamenti in famiglia, minacce aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Al termine degli accertamenti, i tre bambini sono stati affidati al nonno materno, mentre la donna e’ stata assistita da personale di un centro antiviolenza per le donne.
…
hanno fatto bene ad arrestarlo, perchè non deve scaricare sui figli il suo disappunto nei confronti della moglie. Bisogna spiegare a questo padre che non ha alcun titolo per essere violento. Perciò Bisogna mettere sotto tutela i figli e imporre ai genitori un percorso rieducativo che consenta loro di relazionarsi in modo civile
nell’interesse dei figli. G. Pilloni Cagliari
nell’interesse dei minori.
G. Pilloni Cagliari