Trento – Una volta si diceva “tra moglie e marito non mettere il dito”. Oggi sarebbe più giusto cambiare il vecchio detto popolare in “tra moglie e marito non mettere il gatto”. Già perché sempre più spesso gli animali domestici sono quelli che pagano il conto delle liti e dei divorzi fra fidanzati e coniugi. Stavolta la vicenda si svolge a Trento. Ci sono un marito, una moglie e, ovviamente, un gatto. Anzi: una gatta. La micia gode ottima salute e da tempo vive beatamente nella casa dei suoi due amici a due zampe. I quali non godono affatto di beatitudine. Da bravi marito e moglie si scannano in liti sempre più aspre finché non decidono di arrivare al divorzio. Ma neanche a questo punto i rapporti fra i due quasi ex-coniugi migliorano e cominciano le vendette più o meno palesi. E proprio per vendetta decidono di far sopprimere la povera gatta. Prima la vogliono tutti e due. Poi, no, non la vuole nessuno dei due. Infine: se uno dei due la vuole, arriva l’altro che la reclama. Insomma: la gatta passa inesorabilmente dal ruolo di tenera compagna ad un’arma tagliente. Morale: la gatta viene soppressa malgrado diverse persone fossero pronte ad adottarla offrendole una nuova casa e tanto affetto. Dei due ex coniugi non si hanno notizie.
Metronews
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