Viveva con i nonni, aveva genitori separati
ROMA – E’ sgomento a Roma, per la morte di un bimbo di dieci anni trovato impiccato con una sciarpa nel bagno della casa dei nonni. Un episodio avvenuto qualche ora dopo il rientro da scuola: per questo ci si chiede se il bambino possa aver litigato con qualcuno o essere stato vittima di un gesto di bullismo. I genitori del piccolo, due impiegati romani, da quattro anni avevano deciso di separarsi consensualmente, senza conflitti.
Il bambino viveva con sua madre nello stesso palazzo dei nonni, in zona San Giovanni. Passava con loro la maggior parte della giornata, visto che i genitori lavoravano durante il giorno. Da quest’anno frequentava la prima media e aveva voti superiori alla sufficienza. Insomma, un ragazzino tranquillo.
Dopo essersi alzato da tavola è andato in bagno e aveva al collo una sciarpa. Dopo un po’ la scoperta del corpo impiccato, con la sciarpa legata al sifone dello scarico. L’ipotesi degli investigatori è quella di un gesto volontario da parte del bambino. I nonni, fino a sera in commissariato, hanno spiegato di non essersi accorti di niente di strano. Tutti i familiari sono sotto choc. E adesso tutti si chiedono se il piccolo possa aver litigato con qualche bambino a scuola, nella nuova classe che frequentava come tutti i suoi compagni da poco più di un mese o se possa essersi sentito spaventato da qualcuno o qualcosa.
Ma lo sgomento lascia spazio a cause di qualsiasi tipo: l’emulazione di un gesto visto in tv, un incidente mentre tentava un gioco. O perfino un gesto di disagio, che a dieci anni sembra così atroce da essere impossibile perfino immaginare.
ANSA
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