l 15 novembre 2012, nel Convegno sul disagio minorile organizzato dall’ Ami –
Sez. di Bologna, venivano, tra l’altro, denunciate le disfunzioni psico-
comportamentali che televisione e videogiochi causavano nei minori.
Questi strumenti sono diventati i compagni con i
quali i bambini socializzano e dai quali, purtroppo, traggono insegnamenti che
si concretizzano in idee false e spesso pericolose.
Lo stesso grande filosofo e pedagogo del 900, Karl Popper, insieme a John
Condry, psicologo e scienziato delle comunicazioni della Conrell University,
nel Libro dall’emblematico titolo "Cattiva maestra televisione", riteneva la
televisione un pessimo strumento di socializzazione, ostativo all’armonico
sviluppo della personalita’ dei nostri figli.
Orbene, una notizia di pochi giorni fa (23 novembre 2012), apparsa su
alcuni quotidiani, evidenzia l’espandersi di un’ altra espressione del disagio
minorile e gli effetti distorsivi della televisione sui giovani.
A Venezia, un barista, consapevole del fascino che su questi puo’ suscitare il
vampirismo, fenomeno, purtroppo, in rapida ascesa e alimentato dalla diffusione
di film, trasmissioni e giochi sul tema, serviva, in tazzine di caffe’, a
quattro ragazzi trevigiani, di eta’ compresa tra i 17 e i 18 anni, il proprio
sangue.
La notizia e’ forte ma va denunciata, al fine di un monito ai genitori, i
quali, con un maggior grado di consapevolezza, devono affrontare il loro
delicato compito educativo, senza rimetterlo a strumenti privi di un sistema
di valori coerenti e che forniscono scarse informazioni sull’io della persona.
Avv. Orietta Pasceri
Segretario Ami Bologna
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