L’uomo che stamane avrebbe ucciso a coltellate la sua ex compagna a Palermo è stato fermato a Villabate (Pa) in un’abitazione dove risulta residente. L’uomo è stato portato negli uffici della squadra mobile palermitana per essere interrogato.
La polizia sta cercando di ricostruire la dinamica dell’omicidio e il contesto in cui sarebbe maturato. Secondo alcune indiscrezioni, l’uomo avrebbe accoltellato l’ ex compagna davanti al loro figlio di due anni: il bimbo avrebbe quindi assistito al delitto. La donna viveva in casa dei genitori a Palermo. Stamattina l’uomo avrebbe approfittato del’assenza dei genitori della ex – che erano andati a trovare una congiunta in ospedale – per raggiungere la donna, cominciando l’ennesima discussione e il litigio sarebbe sfociato nell’omicidio. Lui poi sarebbe andato verso Villabate, dove vive, e dopo il fermo avrebbe detto ai poliziotti di aver ingerito del veleno per topi per suicidarsi. La polizia ha accompagnato l’uomo in ospedale per una lavanda gastrica. Il cadavere della donna sarebbe stato scoperto dal padre dopo il rientro in casa.
L’uomo, fermato per omicidio, sarebbe stato denunciato sei volte dalla vittima, per stalking. L’uomo avrebbe dovuto vedere il figlio avuto con la vittima due volte a settimana ma sarebbe andato nella casa degli ex “suoceri” quotidianamente disturbando e assillando la donna.
“E’ un delitto annunciato. Si sapeva che finiva così. L’assistente sociale, la polizia sapevano tutto, abbiamo fatto le denunce, da due anni denunciamo violenze, minacce, intimidazioni”. E’ l’amaro sfogo della madre della donna uccisa. La donna, seduta davanti la casa del delitto, si sfoga: “E’ da due anni che denunciamo per salvarci la vita. Ora che mia figlia è morta venite tutti, ma l’avete tutti sulla coscienza, questa non è giustizia, dov’era la legge?”, La donna dice che la figlia aveva lasciato l’uomo lo scorso gennaio: una vita impossibile, botte, insulti, scenate di gelosia. “Ma anche dopo è stato un inferno – continua – mia figlia era in pericolo. Lo abbiamo detto alle forze dell’ordine, all’assistenze sociale, abbiamo fatto denunce, ma non è accaduto nulla. Ci ha bruciato la macchina, ci ha lasciato una bottiglia piena di benzina davanti la porta di casa. Una vita impossibile. Voleva che lei tornasse con lui, la ricattava per via del figlio. Ora l’ha uccisa e l’avete tutti sulla coscienza”.
Fonte ANSA