E’ punibile penalmente il coniuge che, per impedire il diritto di visita del figlio, evita i contatti telefonici con l’ex. Con la separazione dei coniugi si registrano,spesso, atteggiamenti ostruzionistici nei confronti dell’altro coniuge dettati il più delle volte da ruggini e rancori mai completamente elaborati; purtroppo vittime di questi errati comportamenti genitoriali sono sempre i figli.
Tra gli atteggiamenti ostruzionistici c’ e’ quello di non essere raggiungibile telefonicamente o di non rispondere alle chiamate dell’ ex al solo fine di impedire all’altro genitore la visita dei propri figli.
Un simile comportamento oltre ad essere riprovevole da un punto di vista morale ha soprattutto rilevanza penale.
A stabilirlo e’ proprio la Cassazione con la sentenza 43293 del 23 ottobre 2013, che ha confermato la condanna, ad una madre affidataria, per il reato di “mancata esecuzione dolosa del provvedimento del giudice”.
Nel caso in questione la sesta sezione penale della Suprema Corte ha dichiarato inammissibile il ricorso di una donna avverso la condanna della Corte d’appello di Reggio Calabria che l’aveva punita per il reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice. Più in dettaglio, la madre affidataria dei minori impediva al coniuge separato di tenere con sé i figli nei giorni e nelle ore stabilite, così come disposto dal decreto di omologazione della separazione consensuale, evitando i contatti telefonici.
Dunque, la Suprema Corte si è uniformata alla decisione del giudice dell’appello, che aveva giudicato la madre colpevole in quanto la sua condotta configurava il delitto di cui all’art. 388, comma 2, del codice penale poiché (anche in pendenza del giudizio di separazione personale), aveva rifiutato, senza giustificato e plausibile motivo, di affidare il figlio all’altro coniuge per il periodo stabilito col provvedimento del giudice . La madre affidataria, per aver posto in essere una simile condotta e’ stata condannata a pagare mille euro in favore della Cassa delle ammende.
Fonte: StudioCataldi.it – Avv. Barbara Pirelli
vorrei sapere come è punibile o come si puo’ obbligare un padre che vive a 14 km da Milano ossia dalla residenza del proprio figlio avuto da una convivenza ad assolvere a quanto contenuto in una sentenza del tribunale dei minori, emessa nel 2007, che dispone di tenere con sé il figlio minore di anni 11 nei fine settimana alterni, vacanze estive, natalizie e pasquali e dia un mantenimento di duecento euro mensili mai versati ? Un padre che non chiama mai o non risponde alle chiamate del minore facendolo sentire indesiderato, mai presente ad alcun momento scolastico, alla comunione, ai compleanni, che si è rifiutato di tenerlo con sé durante la degenza in ospedale di oltre 2 mesi della madre, costretta ad affidarlo ad un’amica.Un padre che ha ceduto il proprio appartamento ,dove con la ex compagna e il proprio figlio ha convissuto per più di 5 anni, ai figli adulti dell’attuale compagna e non permettendo al proprio figlio di essere ospitato proprio lì o nell’appartamento al piano superiore di proprietà dell’attuale compagna con cui convive da oltre 6 anni. Un padre che non ha mai fatto un regalo o ha mai partecipato ad alcuna spesa per il mantenimento , al vestiario o a costi scolastici.Un padre che va in vacanza e non si preoccupa se il figlio ci va o meno… adducendo che comunque va al mare con i suoi genitori anziani e malati e con cui lui non ha alcun rapporto..anzi non li prende in considerazione e con cui ha un rapporto di rottura e conflittualità.
DITEMI A QUALE ASSOCIAZIONE GENITORIALE POSSO APPARTENERE? MERITEREBBE DI ESSERE lasciato perdere per il buon vivere del minore e per la serenità apparente del minore? un minore che soffre e non riesce a considerarlo morto perché non lo è? che è orfano d’affetto e non di fatto?
Toccargli il portafoglio o i beni materiali a cui è legato non potrebbe servire a far sentire il minore amato e considerato come figlio. Io non sono impotente o debole anzi… ma per amore del mio unico figlio avuto a 40 anni ho sempre evitato lo scontro , le sue aggressioni verbali e l’istigazione di mio figlio contro il padre ho cercato di essere una buona madre e di farlo sentire amato e considerato da amici e parenti, ma a lui manca quello del padre che, quando riusciamo a farci rispondere a uno dei tanti cellulari, appare amorevole e premuroso ma guai a chiedergli di venirlo a prendere o tenerlo con sé almeno un pomerigio…mille scuse e tanti impegni .E’ inutile alcun commento di ribrezzo , di riprorevolezza, di stupefacenza anche noi donne e madri soffriamo per i comportamenti inaffettivi degli uomini padri.
e come lo provi che non risponde al telefono?
basta non cancellare la rubrica del cellulare oppure acquisire i tabulati dal proprio gestore..