“La sentenza della Corte di Strasburgo, che ha condannato l’Italia per aver tutelato in ritardo il diritto di due nonni di Torino e dei loro nipoti a mantenere rapporti significativi, è particolarmente importante”, così l’avv. Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani.
E spiega: “In Italia dal 7 febbraio 2014 è entrato in vigore il decreto legislativo 154/2013 (in attuazione della delega contenuta all’articolo 2 della legge 10 dicembre 2012, n. 219), con cui si è portata a compimento la più radicale modifica del diritto di famiglia successiva alla legge 19 maggio 1975, n. 151. Esso infatti attribuisce ai nonni un diritto autonomo di promuovere azioni legali per salvaguardare il rapporto con i nipoti”.
“Purtroppo – afferma il matrimonialista – questa legge in Italia non sempre viene applicata e i nonni restano l’anello debole della famiglia. Troppe volte questi ultimi sono esclusi ingiustamente dal cotesto familiare dopo la separazione o il divorzio dei loro figli, quando spesso diventano oggetto di vere e proprie vendette e ritorsioni a tutto danno dei bambini”.
Inoltre: “Questa sentenza deve essere di grande monito per l’Italia e per gli addetti ai lavori. Nel nostro Paese i nonni sono il welfare dell’infanzia e dell’adolescenza. Ci sono 4 milioni di nonni-sitter che gestiscono i nipoti da 0 a 14 anni quotidianamente, con un notevole risparmio familiare per la spesa di baby-sitter e asili nido”.
Infine: “Appare pertanto inconcepibile che invece molti di questi nonni vengano defenestrati da una famiglia quando non servono più o bisogna farla pagare all’altro coniuge e ai suoi parenti. I nonni hanno diritto di mantenere rapporti con i nipoti sempre e comunque, salvo che non siano oggettivamente dannosi. Non si tratta di un affidamento genitoriale ma della salvaguardia di un legame fondamentale nella crescita di ogni individuo”.