ROMA – Riprenderà (a breve) l’esame del ddl sul Divorzio breve. Il provvedimento, già esaminato dalla Camera, approderà in aula al Senato – secondo quanto deciso dalla conferenza dei capigruppo – domani, dopo uno ‘stand by’ di circa 4 mesi (la commissione Giustizia lo ha approvato il 19 novembre 2014). Il ddl parlamentare, in esame in seconda lettura, dovrà poi tornare alla Camera per un’ulteriore approvazione.
Tra le maggiori novità introdotte al Senato quella sullo stop immediato delle unioni. Prima dell’ok della commissione, la relatrice Rossana Filippin (Pd) ha presentato una nuova riformulazione – la seconda – dell’emendamento Pd a firma Beppe Lumia sul nuovo binario per lo scioglimento del matrimonio. La modifica prevede che il divorzio possa essere chiesto, dai due coniugi congiuntamente, anche senza passare prima per la separazione, quindi ‘saltando’ i tre anni antecedenti allo scioglimento.
La nuova riformulazione – si legge – stabilisce che potrà essere richiesto il divorzio ‘immediato’, ma “solo con ricorso congiunto dei coniugi davanti all’autorità giudiziaria competente”. La norma vale per le coppie senza figli minorenni, senza figli maggiorenni con handicap gravi e senza figli sotto i 26 anni non economicamente autosufficienti. Come per altri provvedimenti in tema di giustizia, contrari alla norma i senatori di Ncd che hanno abbandonato i lavori della commissione dopo il voto dell’emendamento Lumia.
La seconda parte dell’emendamento, come l’articolo 1 del testo del ddl – così come modificato dalla Camera – prevede il restringimento dei tempi tra la separazione e la richiesta di divorzio: dai tre anni previsti dalla legge tutt’ora in vigore a 12 mesi; 6 mesi per laseparazione consensuale. Infine, come nel testo del ddl, anche l’emendamento prevede che la cessazione può essere chiesta da uno dei coniugi o da entrambi “se è stata pronunciata con sentenza passata in giudicato la separazione giudiziale fra i coniugi, ovvero è stata omologata la separazione consensuale ovvero è intervenuta separazione di fatto quando la separazione di fatto stessa è iniziata almeno due anni prima del 18 dicembre 1970″.
AFFIDAMENTO FIGLI
La sentenza del giudice – sull’affidamento dei figli e il loro mantenimento – varrà anche dopo “l’estinzione del processo, fino a che non sia sostituita – si legge nel testo del ddl – da un altro provvedimento emesso a seguito di nuova presentazione del ricorso per separazione personale dei coniugi” o a seguito di ricorso per il divorzio.
SEPARAZIONE BENI DA QUANDO SI VIVE SEPARATI
Anticipo della separazione dei beni. Attualmente il momento effettivo di scioglimento della comunione dei beni tra marito e moglie si verifica quindi ‘ex nunc’, solo con il passaggio in giudicato della sentenza di separazione personale. Il ddl prevede invece che, nel caso di separazione personale, la comunione venga meno prima, nel momento in cui il giudice li autorizza a vivere separati, ovvero alla data di sottoscrizione del processo verbale di separazione consensuale
Divorzio breve, sarà ‘diretto’ anche senza separazione. Il ddl atteso in aula