“Si è regolarmente svolto l’evento organizzato dall ‘A.M.I. a Palermo dal titolo ” Tutela dei minori e problematiche familiari tra normativa italiana e straniera”.
I numerosi relatori hanno approfondito l’argomento, tristemente attuale , da ogni angolazione ed hanno fornito ai numerosi avvocati presenti strumenti validi per risolvere i problemi che ornai spesso si presentano nei casi di coppie di nazionalità straniera.
In particolare l’evento è stato apprezzato per l’attenzione rivolta ai minori non accompagnati che sbarcano quotidianamente sulle coste siciliane. E ciò andando anche oltre i rigidi formalismi legislativi.
La presenza dei tre Consoli onorari ha sicuramente dato all’evento la connotazione di internazionalità che è l’unica strada da percorrere nel tentativo di risolvere problemi che non possono essere ricondotti all’interno di precisi e formali limiti geopolitici. Significativa in tal senso la partecipazione diretta del Presidente di un’Associazione come quella dei residenti ivoriani a Palermo . “
I giudici italiani non tutelano i minori ma le madri. La legge 54 è una vergogna e prende in giro gli italiani. Sappiate che negare un figlio al padre e viceversa da parte delle madri e dai giudici è equivalente, anzi superiore al reato di stupro di gruppo senza assistenza psicologica per le vittime. Continuare a parlare di questo argomento è una presa in giro ai padri ed una vergogna per chi lo fa per professione. La legge e la costituzione vengono calpestate dai giudici che agiscono in scienza e coscienza permettendo i più vili dei ricatti dando in ostaggio i figli. Vergogna i peggiori delinquenti protetti dal manto che fanno e disfano impunemente tutto ciò che vogliono perchè tutti hanno paura di loro. Certo tra loro vi saranno certamente delle persone per bene ma in quest’argomento sono dei veri e propri delinquenti.
tutto vero, hanno il coltello dalla parte del manico, i giudici danno ragione sempre a loro, tranne qualche raro caso, forse neanche leggono bene le carte. purtroppo e’ un campo senza confini e credo che anche gli avvocati, trovano difficolta’. un carcerato, sa quando uscira’ dal carcere, invece un bimbo che va in casa famiglia, entra e non sa quando uscira’.