La Corte d’appello di Palermo aveva sollevato il caso alla Corte Costituzionale di due donne separate che durante la loro relazione avevano avuto due gemelli con l’eterologa. “Non sussiste il vuoto di tutela dell’interesse del minore”
La Corte costituzionale ha dichiarato “non fondata” la questione di legittimità, sollevata dalla Corte di Appello di Palermo, nell’ambito di una causa civile promossa da una donna che chiedeva di poter mantenere legami con i figli nati dalla sua ex partner. In una nota, la Consulta spiega che “non sussiste il vuoto di tutela dell’interesse del minore presupposto dal Giudice rimettente”. L’interruzione ingiustificata, da parte di uno o di entrambi i genitori, in contrasto con l’interesse del minore, di un rapporto significativo da quest’ultimo instaurato e intrattenuto con soggetti che non siano parenti – sostiene la Corte – è, infatti, riconducibile alla ipotesi di condotta del genitore “comunque pregiudizievole al figlio”, in relazione alla quale l`art. 333 dello stesso codice già consente al Giudice di adottare “i provvedimenti convenienti” nel caso concreto”.