Stiamo vivendo un momento drammatico, il più difficile per il Paese dal secondo dopoguerra, secondo quanto affermato dal Presidente Conte. Un momento in cui tutti siamo chiamati a SACRIFICI, tutto quelli necessari, tutti quelli che possiamo fare in vista del bene comune. In questo contesto che senso ha spostare un bambino/una bambina dalla casa del genitore dove il bambino/la bambina risiede a casa dell’altro, soprattutto se ci sono altre persone in casa. Si va indubbiamente aumentando la possibilità di veicolare il virus. In questo contesto i genitori più responsabili stanno rinunciando alla frequentazione di persona e mantengono i contatti per telefono, via internet, etc. Chiaramente si tratta di una rinuncia per il genitore e per il figlio/la figlia, mentre l’altro genitore compensa con maggiori impegni di cura. Anche alcuni genitori che lavorano in ospedale stanno limitando i rapporti con i figli per timore di contagiarli. Credo che questo sia il sacrificio che ci viene richiesto in questo momento. Come è limitato il diritto allo studio, rimandate tutte le cure mediche non di massima urgenza, e tanti diritti di tutti. Accanirsi a far rispettare sentenze pensate per condizioni di normalità denota a mio parere denota immaturità.
La partecipazione all’evento darà diritto a 4 crediti formativi, di cui 1 di deontologia, deliberati dal COA di Larino. Le opinioni e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono nell’esclusiva responsabilità dei proponenti e dei relatori[...]
Stiamo vivendo un momento drammatico, il più difficile per il Paese dal secondo dopoguerra, secondo quanto affermato dal Presidente Conte. Un momento in cui tutti siamo chiamati a SACRIFICI, tutto quelli necessari, tutti quelli che possiamo fare in vista del bene comune. In questo contesto che senso ha spostare un bambino/una bambina dalla casa del genitore dove il bambino/la bambina risiede a casa dell’altro, soprattutto se ci sono altre persone in casa. Si va indubbiamente aumentando la possibilità di veicolare il virus. In questo contesto i genitori più responsabili stanno rinunciando alla frequentazione di persona e mantengono i contatti per telefono, via internet, etc. Chiaramente si tratta di una rinuncia per il genitore e per il figlio/la figlia, mentre l’altro genitore compensa con maggiori impegni di cura. Anche alcuni genitori che lavorano in ospedale stanno limitando i rapporti con i figli per timore di contagiarli. Credo che questo sia il sacrificio che ci viene richiesto in questo momento. Come è limitato il diritto allo studio, rimandate tutte le cure mediche non di massima urgenza, e tanti diritti di tutti. Accanirsi a far rispettare sentenze pensate per condizioni di normalità denota a mio parere denota immaturità.