Trieste, il ragazzo minorenne è riuscito ad avvertire la polizia
La mamma rischia l’incriminazione per sequestro di persona
Disperata per il figlio tossicomane
lo incatena al letto: denunciata
“Conosco il nome di chi gli ha dato l’eroina. E so che ha anche abusato di lui
Volergli bene vuol dire incatenarlo e impedire che scenda in strada dove trova la droga”
TRIESTE – Disperata perché il figlio di 17 anni è eroinomane, lo lega con una catena alla sbarra del letto dopo che si è addormentato. La vicenda, riportata dal quotidiano di Triste ‘Il Piccolo’, è stata confermata dalla Questura: a liberare il ragazzo durante la notte sono stati agenti della squadra volante chiamati dallo stesso ragazzo con il cellulare quando, dopo qualche ora, si è svegliato.
La donna, 52 anni, abita con il figlio a Trieste nel popolare quartiere di Valmaura ed è stata denunciata per abuso di mezzi di correzione. La signora sa di avere sbagliato, ma è esasperata, e racconta che ora rischia anche un’incriminazione per sequestro di persona.
Al gesto estremo è arrivata, perché “non avevo altra scelta – ha spiegato al quotidiano -. Non so più come fare a risolvere questo problema. Nessuno aiuta mio figlio”. La donna afferma che il ragazzo ha venduto tutto quello che c’era in casa per pagarsi la droga. Nell’appartamento, dice, gli unici mobili rimasti sono un divano, un tavolo e due letti.
Ma dietro questa triste vicenda c’è anche di peggio. Racconta la donna a ‘Il Piccolo’: “Conosco il nome di chi ha dato l’eroina a mio figlio. E so che ha anche abusato di lui. Non posso abbandonarlo. Volergli bene vuol dire chiuderlo in casa, vuol dire incatenarlo e impedire che scenda in strada dove trova chi gli offre la droga. Ormai per comprarla si è venduto tutto, anche il suo corpo”.
La vicenda è venuta alla luce la sera di domenica 18 marzo scorso, alle 21.30, quando sono arrivati nell’alloggio di Valmaura i poliziotti della Volante, che hanno tagliato la catena lunga due metri con una cesoia. Gli agenti hanno chiamato il magistrato del Tribunale per i minorenni. Il giudice ha disposto che il ragazzo rimanesse comunque affidato alla madre. In quel momento, in casa c’era anche il padre del 17enne, che però risulta residente altrove e che a sua volta è stato denunciato per maltrattamenti in famiglia.
Fonte: www.civile.it
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