Ancora da Roma, dopo la decisione di un GUP capitolino di ammettere la costituzione di parte civile di un convivente omosessuale, arriva un pronunciamento che rappresenterà una svolta negli scenari giudiziali italiani.
Per la prima volta in Italia, un giudice sancisce la separazione di una coppia di fatto.
L’avvenimento “storico” si è celebrato dinanzi la Corte di Appello di Roma, Sez. per le Persone e la Famiglia, nonostante alcuna legge preveda tale possibilità. In realtà la giurisprudenza nostrana ha sempre ritenuto inammissibile la separazione giudiziaria dei conviventi more uxorio.
Davvero innovativa e conforme a principi normativi, la sentenza ha stabilito che: “L’autorità giudiziaria non può sottrarsi ad una richiesta concordemente presentata dai genitori naturali in quanto essa risponde all’esigenza di tutela dell’interesse dei minori, e quindi ad un interesse di carattere pubblicistico che il giudice non può esimersi dal valutare una volta che sia sottoposto al suo esame”.
È evidente che l’apertura a tale procedura, ad opera dei magistrati romani, può esservi solo allorché vi sia una richiesta consensuale dei conviventi, e non contenziosa, e, soprattutto, trattasi di una coppia di fatto con figli minori.
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