L’adozione da parte di persone single, in Italia, non è mai stata l’opzione prescelta.
Tuttavia, abbiamo ipotesi in cui, i single possono adottare.
In via preliminare, mi preme evidenziare come il nostro ordinamento non disciplina l’adozione da parte dei single, favorendo, invece, l’adozione da parte delle coppie unite dal vincolo del matrimonio.
L’impianto normativo della legge 184 del 1983, che all’articolo 44 disciplinava l’adozione dei single in casi particolari, è stato novellato, in maniera significativa, dalla legge 149 del 2001 e, successivamente, dalla legge numero 173 dell’anno 2015, che statuisce il diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine.
Coerenziando con quanto fin d’ora esposto, è del tutto evidente che l’adozione da parte dei single si presenta in casi particolari, ovvero, ad esempio, nel caso in cui il minore sia orfano di entrambi i genitori, ed abbia instaurato un rapporto stabile e duraturo con la persona adottante, oppure, anche, quando il minore è affetto da una disabilità, per la quale viene riconosciuto come portatore di HANDICAP, e non vi è nessuna coppia ad adottarlo.
Ricordo, principalmente a me stessa, che l’adozione deve avvenire sempre nel rispetto dell’intesse supremo del minore.
L’adottante deve essere scelto con estrema cura ed in maniera razionale e ponderata.
La persona adottante, quindi, deve avere un legame, ab origine, molto profondo con il minore, tale che risulti naturale la prosecuzione.
Sovente le donne, anche single, raggiunta una certa maturità, sentono, per natura intrinseca, di procedere all’iter dell’adozione dei minori, pensando, molto spesso erroneamente, di soddisfare l’interesse del minore.
Purtroppo in molti casi le donne single sono spinte da un mero desiderio, o, meglio dire, egoismo, che le spinge ad andare avanti, dimenticando” la stella polare”, recte, l’interesse supremo del minore.
Questo perché, a mio sommesso avviso, viviamo in uno stato “ antico” e stereotipato” dove, per forza, una donna debba essere anche madre, altrimenti si sente” donna a metà”.
Ancora oggi sento donne, anche di cultura, che si giustificano per non avere figli.
Ricordiamo che avere figli non significa essere automaticamente dei bravi genitori.
La genetica, non sempre, è sinonimo di amore, di rispetto e di famiglia.
Pertanto, concludendo, se una donna, anche single, dovesse decidere di adottare un bambino, deve, in primis, ricordare che viene prima il piccolo e poi lei stessa, il bambino non dovrà mai essere un trofeo da esibire o “ un lascia passare” per essere diventata donna totalmente, ma un atto di vero e proprio amore finalizzato a dare una famiglia a chi, purtroppo, non l’ha mai avuta.
Roma, 29.11.2022
Avvocato Valentina Di Bartolomeo (Socia AMI LAZIO)