L’uomo dovrà pagare alla moglie un risarcimento di 25mila euro Il giudice: “Le regole della civile convivenza devono essere sempre rispettate”
La violenza ha sempre torto. Anche se a scatenarla è un atteggiamento palesemente provocatorio. Lo ha affermato oggi la Cassazione che ha condannato per maltrattamenti un uomo che aveva alzato le mani contro la moglie, protagonista a sua volta di comportamenti aggressivi nei confronti del marito.
L’uomo, che in prima istanza era stato assolto dal tribunale di Piacenza, è stato però ritenuto colpevole dalla Corte di appello di Bologna che lo ha condannato a versare 25mila euro di risarcimento alla moglie. Contro questo verdetto il marito ha fatto ricorso in Cassazione puntando il dito contro la mancanza di prova dei maltrattamenti. Ma senza successo.
Secondo il giudice, l’atteggiamento aggressivo della propria compagna può portare a un piccolo sconto di pena ma non può evitare la condanna. Nella sentenza si legge infatti che “il reato di maltrattamenti può evidenziarsi anche in un contesto familiare caratterizzato da forti tensioni, ascrivibili ad entrambi i protagonisti della vicenda, tra i quali viene a crearsi un clima di reciproca insofferenza e intollerabilità”.
Per la Cassazione, “anche una tale situazione deve essere comunque gestita con equilibrio,nel rispetto delle regole di civile convivenza e della dignità fisica e morale della persona e – conclude – non legittima reazioni che insistono su condotte abitualmente proiettate all’aggressione, alla mortificazione e all’umiliazione della controparte”.
LA REPUBBLICA
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