La Corte di Appello di Torino, sezione famiglia e minori, con il decreto 314/24 ha confermato il provvedimento emesso in primo grado dal Tribunale di Cuneo, secondo il quale i figli resteranno nell’ex casa condivisa dai coniugi, mentre saranno i genitori a doversi spostare, a settimane alterne.
Per i giudici di merito, infatti, le bambine sono legate ad entrambi i genitori, tutti e due sono «protettivi, accudenti e consolanti», sia il padre sia la madre dispongono di altre abitazioni, e possono dunque, nella settimana in cui non sono di “turno” restare nelle loro abitazioni.
Una soluzione, quella della Corte d’Appello, che era stata indicata anche dalla Cassazione a marzo 2023 (ordinanza 6810).
In quell’occasione, la Suprema corte, definendo una controversia in seguito alla rottura di una convivenza more uxorio, non aveva escluso la possibilità di assegnare la casa familiare ai figli, prevedendo la rotazione dei genitori.
Per la Cassazione infatti «tale opzione – che presuppone una seria e concordata organizzazione dei genitori a ciò funzionale – nel rispetto e nell’esercizio della responsabilità genitoriale di ciascuno avrebbe potuto rispondere al reale interesse dei minori ed alle loro esigenze di crescita, ed essere idonea a consolidare l’habitat e le consuetudini di vita, finalità al sevizio della quale è prevista l’assegnazione della casa familiare».